In-una-parola | #02 | Disegno/Design
Disegno/Design
Etimo: de, di + signum, segno
Sign: rappresentazione per mezzo di segni
Due elementi: la preposizione di e la parola segno.
Sconvolgendo l’ordine partiamo dalla seconda, andiamo subito a segno.
La semiotica definisce i segni come “qualcosa che sta per qualcos’altro, a qualcuno in qualche modo”, definizione articolata che ci introduce la vastità che si racchiude dentro a questo termine.
Quello su cui ci interessa riflettere è che con i segni lasciamo il segno e questo segno cade, si dilata e prende spazio in un sistema complesso di interazioni/interpretazioni/valori in cui agiscono soggetti/oggetti diversi in contesti/situazioni diverse.
La preposizione “di” ci introduce il fatto che stiamo utilizzando i segni come mezzo o come materia o come stato in luogo o come il fine di qualcosa.
I segni diventano disegni in quanto rappresentazioni (già visibili o ancora mentali) di espressioni di messaggi fatti “
matericamente” di segni.
La complessità dell’origine di questa parola e delle numerose sfaccettarure dei termini che la compongono ci conforta sul perchè la figura del designer (disegnatore in senso lato) sia ancora così nebulosa, poco chiara e difficilmente definibile ancora oggi.
Ma noi non diamo segno di sconforto maqualidesigner e continuiamo ad andare a segno (o almeno ci proviamo) con i nostri di-segni-di-design!