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Luoghi prossimi e pratiche di resistenza estetica è il sottotitolo di questo libro pubblicato ormai nel 2013, ma che è sempre bene avere in giro sulla scrivania. Raccoglie una serie di esperienze europee che raccontano storie di cambiamenti (di paesaggi, di idee, di luoghi comuni...) portate avanti da attori multipli e con forme differenti. Si tratta di ben 45 progetti con un'unica missione: quella di costruire habitat quoditiani più belli. Belli, sì. A dimostrazione che il design è già andato ben oltre la retorica basta incrociare progetti come The Generator / EMMA di Raumlabor o altri interventi puntuali ma significativi come quelli di Wagon Landscapingper non parlare del Jardin DeMain del collettivo COLOCO (che per altro arricchisce il libro con delle illustrazioni fantastiche). Qualche giorno fa abbiamo detto la nostra (cfr. Mal di render(ing)) sul valore delle immagini che noi progettisti realizziamo e su come le qualità estetiche di queste siano di fatto il nostro primo strumento di dialogo con il mondo. Ecco esattamente cosa intendevamo e perchè, spiegato in questo bellissimo libro: "Coltivare l'immaginario [...] costituisce un atto culturale fondamentale e una pratica vitale di resistenza poetica. "Il pensiero pensa e l'immaginazione vede" scriveva Bruno Munari. Nella dimensione contemporanea, coltivare l'immaginario degli abitanti della città [...] può aprire vertiginosi percorsi di riscoperta dei luoghi dimenticati [...]. La coltivazione dell'immaginario aiuta a produrre opportuni cambi di percezione del reale e a tenere allenato lo sguardo estetico. Coincide in molti casi con la colonizzazione imprevista di una scena urbana per trasformarla in uno spazio critico, traducendosi così in un atto politico. Altre volte, invece, è proposta come invito a correggere prospettive date, suggerendo letture e usi alternativi di vuoti sonnolenti e paesaggi incerti.    

21st DECEMBER
SCARPE ECOSOLIDALI by Astorflex
to give to: agli appassionati di pelle e/o a chi ci tiene a camminare bene

Difficile scegliere tra i tantissimi modelli proposti da Astorflex e commercializzate da Ragioniamo coi piedi.
Quello che vi invitiamo a fare è guardare questi siti e scoprire un modo tutto nuovo (o forse molto antico) di produrre e creare scarpe ecologiche e solidali creando filiere corte, trasparenza sui prezzi e sui materiali utilizzati, rispetto per l’ambiente e per i lavoratori.

Qui nell’immagine uno tra i tanti prodotti, lo stivaletto Elena, in perfetto stile invernale.

“Elena è un caldo e elegante stivaletto prodotto con pelle scamosciata all’esterno. L’interno è interamente foderato in montone a concia bianca non colorato, per garantire la massima salubrità a contatto con il piede; grazie alla concia bianca viene garantito l’assorbimento del sudore senza che la scarpa rilasci cattivi odori. Il plantare è anatomico, in lattice e sughero, rivestito in pelle bovina conciata al vegetale. La suola è in para naturale, per garantire la massima aderenza al suolo con un materiale completamente naturale, riciclabile e biodegradabile. La scarpa è interamente prodotta in Italia dal calzaturificio Astorflex.”

Price: 77 €
Acquistabile on-line sul sito Ragioniamo con i piedi, in uno dei tanti mercatini a cui partecipano (trovate il calendario aggiornato sul sito) oppure in negozio.

“Si ragiona con i piedi ma si cammina con la testa”, quindi buone passeggiate maqualidesigner!

shoe

12th DECEMBER
SABATO NELL’ORTO “Coltivando
to give to: noi stessi e i nostri amici (designer e non)

Coltivando è l’orto conviviale del Politecnico di Milano. Nato dalla co-progettazione tra designers e la comunità locale della Bovisa è uno spazio collettivo dove confrontarsi, conoscersi e organizzare attività. Non solo uno spazio per far crescere ortaggi bensì un luogo per coltivare conoscenze, passioni, amicizie.
Aggiungiamo che progettare (e soprattutto fare) un orto è una vera e propria scuola, una materia “trasversale” che ci aiuta anche nel lavoro (che “ci da da mangiare” ma forse non tanto e non bene come un buon orto).
for free: accorrete numerosi proprio domani, eventi così preziosi e gratuiti non sono all’ordine del giorno!!!  Seguite le date degli incontri e il progetto anche sulla pagina fb coltivando

natale orto

10th DECEMBER
01 LAMP by Fattelo!
t
o give to: tutti quelli che parlano dei giovani e del design ma non sempre fanno seguire alle parole i fatti…per illuminarli su come da giovani si possa fare design in modo nuovo, condiviso e partecipato e anche semplicemente si possa fare!

Fattelo!™ è un gruppo di giovani designer che da differenti parti di Europa porta aventi un progetto comune iniziato con una campagna di crowdfounding riuscita che ha permesso a loro di trasformare la loro idea in progetto. L’idea non era “semplicemente” quella di produrre una nuova lampada ma di creare nuove forme di design condiviso e partecipato. La 01Lamp che vi consigliamo è fatta con materiale naturale (cartone) o riciclato quindi è una lamp sostenibile, ma la consigliamo soprattutto perchè pensiamo che la vera sostenibilità per i veri maqualidesigner sia “sostenere” questi progetti!
available from 40 euro on Fattelo.com oppure realizzabile direttamente da voi a casa vostra a costo ovviamente inferiore grazie alle pratiche istruzioni che trovate sullo stesso sito. Enjoy!

natale lamp

9th DECEMBER
Earthen floor: a modern approach to an ancient practice
t
o give to: tutti i designer (inteso nel vero senso della parola: progettisti, bando alle categorie) ma anche ai committenti (magari solo quelli che ci stanno più simpatici e che già sono un pò illuminati)

Un libro sui pavimenti in terra cruda, con approfondimenti sul materiale… leggiamolo o regaliamolo perchè Maqualidesigner siamo se quando dobbiamo scegliere con che materiali progettare non conosciamo il primo che gli esseri umani hanno usato quando hanno iniziato a “creare”?
available from 21 dollars on Amazon

natale earth-01

 

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Il titolo di questo post è uno dei principi della permacultura. E quando non sappiamo di immaginare, e quindi non ci limitiamo, percorriamo strade insolite e inaspettate che riservano momenti stupendi e sorprendenti che non sapevamo che avremmo vissuto. Ed è in quei momenti che, magari senza saperlo, ci re-inventiamo: ricerchiamo nuove forme di espressione, …

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